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Tombaroli da Paternò arrivano a Baucina, 5 arresti e foglio di via

I cinque sono stati arrestato per furto di beni culturali aggravato e possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rivelazione di metalli in concorso

Cinque presunti ‘tombaroli’ sono stati arrestati in flagranza di reato mentre tentavano di scavare e eventualmente saccheggiare l’area archeologia di Montefalcone, nel comune di Baucina, nel Palermitano.

I cinque, partiti da Paternò, nel Catanese, erano controllati a distanza dai carabinieri, che poi li hanno fermati e scoperto nella loro auto ventitrè monete, probabilmente dell’ età del bronzo, oltre a strumentazione per commettere il reato(cinque torce tascabili, tre metal detector a piastra e quattro picconi).

I cinque sono stati arrestato per furto di beni culturali aggravato e possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rivelazione di metalli in concorso.

Il questore della provincia di Palermo ha poi emesso un foglio di via obbligatorio, che li terrà lontani da Baucina per i prossimi tre anni. L’area archeologica di Monte Falcone e Monte Carrozza domina a Sud e a Est l’odierno abitato di Baucina. Si tratta di due rilievi di modesta entità, separati da una collinetta dalla forma allungata in senso Est-Ovest sulle cui balze sorge la necropoli.

Su queste alture, probabilmente nel corso del VI sec. a.C., si stanziarono genti sicane che alla fine del secolo entrarono in contatto con i coloni greci di Himera e quelli punici di Solunto. Ubicati nell’entroterra, sullo spartiacque tra il fiume Milicia e il fiume San Leonardo, i siti dell’area di Baucina si trovano in un punto chiave, in una zona aperta ai collegamenti tra Palermo, Solunto e Himera.


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